L’edificio di culto si presenta come un volume bianco, luminoso, simmetrico a se stesso nelle due direzioni. Tale simmetria, evidente nella forma delle facciate, è rotta dalla caratterizzazione di ciascuna di esse in relazione al contesto con il quale si confrontano. La facciata verso il sagrato, dal quale si accede alla chiesa attraverso una breve scalinata, presenta infatti un pronao in cemento armato gettato in opera, con un foro a forma di croce, sostenuto da due colonne in acciaio che introducono alla chiesa valorizzandone il portale in rovere di accesso. La facciata verso il chiostro presenta una vetrata trasparente a tutta altezza che permette l’illuminazione dello spazio interno e allo stesso tempo dona una continua permeabilità visiva tra interno ed esterno, sottolineata dalla presenza di una piccola porta di accesso presente alla base della vetrata stessa. La facciata verso il parcheggio e i campi sportivi si presenta in tutta la sua purezza ed essenzialità come la composizione di tre volumi bianchi ciechi mentre quella corrispondente all’abside accoglie alcuni elementi tecnici. La ricerca dell’essenzialità emerge nuovamente dall’analisi materica dell’intero complesso dove si riscontrano l’uso dell’intonaco, del cemento in opera faccia vista o verniciato di colore bianco, di elementi metallici di colore grigio che connotano i serramenti e le recinzioni, il tutto valorizzato dall’uso di una pietra naturale a pavimento. L’interno della chiesa riflette gli stessi principi generatori dell’intero complesso. La pavimentazione, analoga a quella esterna, insieme alla luce, sapientemente modulata, pongono lo spazio interno in stretta relazione con lo spazio esterno. La pianta centrale è percepibile sempre nella sua completezza; il progetto infatti prevede, per la delimitazione degli spazi secondari dell’aula, come la sacrestia o la cappella feriale, delle partizioni in vetro. L’arredo interno è completato da interessanti opere scultoree e pittoriche.